Se avete le gambe per stare in sella 4 ore, l’itinerario in bicicletta che vi propongo oggi: da Treviso ad Asolo e Castelli di Monfumo, è sicuramente un bel giro.
Vi farò attraversare molti borghi storici e colline della Marca Trevigiana e nel contempo la morfologia del terreno, atleticamente stimolante, ci permetterà di “spingere a fondo”.
Il percorso di oggi è una variante all’escursione suggerita nell’articolo Treviso – Asolo e ritorno.
Difficoltà media, ideale anche per chi pedala con le bici elettriche.
Consiglio questo giro il sabato mattina, in quanto passeremo attraverso dei borghi animati da mercati rionali e dalla normale frenesia delle compere del fine settimana.
Informazioni prima della partenza
Partenza e arrivo da “La Casetta”
Km: 90
Tempo: 4h
Difficoltà: media
Andatura media: 20-25Km/h
Tipologia bici: BDC E-Bike/percorso stradale
Partenza
Dopo 4 fette biscottate con la marmellata ed un buon caffè, partiamo in direzione Montebelluna.
Affrontiamo il Mercato Vecchio ed arriviamo ad Asolo (il sabato ad Asolo c’è il mercato, quindi se avessimo bisogno di frutta secca, banane o altro potremmo fare una sosta veloce).
Trovi una descrizione dettagliata della salita e di alcune curiosità in questo articolo.
Monfumo
Scendiamo da Asolo, prendiamo direzione Monfumo.
Qui la strada sale con insistenza e il sole picchia.
Uno strappetto corto ci condurrà fino al Comune di Monfumo.
Monfumo sorge alle pendici del Monte Grappa.
Oltre al caratteristico centro storico, a Monfumo possiamo ammirare:
gli antichi borghi di ‘Le Mandre’ e di ‘Era Grande’.
Le origini del borgo sono molto antiche e alcuni studiosi le fanno risalire al periodo della dominazione romana.
La famosa Chiesa dei Castelli, è stata eretta tra il 1600 e il 1783.
Lì la strada girerà bruscamente a sinistra e ci porterà verso Forner, piccola località forse neppure indicata.
Al bivio tenete la destra ed imboccate Via Bocca di Serra.
Strade di bosco e Osterie
Qui sulla destra c’è l’Osteria Alla Baracca 15-18, mitica.
Una terrazza con vista mozzafiato, vigneti a perdita d’occhio e sullo sfondo, Lui: il Monte Grappa.
Prendete nota del posto e continuate a pedalare, anche perchè in quel preciso punto la strada è particolarmente impegnativa.
Ora tutto si tranquillizza e possiamo solo pensare ad ammirare il paesaggio non è una ciclabile, ma l’assenza di auto la rende totalmente sicura e rilassante.
Per i più atletici questa è la tipica strada “mangia e bevi”.
Continui sali e scendi, che metterà alla prova in nostro allenamento.
Corti strappi con pendenze importanti, seguite da discese, curve, controcurve; insomma una bella palestra per allenarsi e fare fiato.
Anche in questo passaggio fate attenzione ad animali liberi, soprattutto cani, galline ed ai trattori che fuoriescono da ogni dove.
Qui in prossimità dell’incrocio con Via Castelcies (che dobbiamo prendere) c’è La Trattoria Bocca della Serra da Flavio.
con una pergola che inviterebbe a fermarci per un bel vassoio di affettati e formaggi ed una bella caraffa di vino, ma ora non possiamo.
Castelli di Monfumo
In questo tratto siamo soli, forse qualche appassionato come noi ma nulla più.
Questa è la strada dei Castelli, i profumi meravigliosi di erba, terra, sottobosco ci danno l’idea di essere in un Eden.
Pedaliamo e purtroppo il tutto finisce troppo presto (circa 5 km).
Prima di sbucare in un incrocio sulla sinistra, troviamo l’Osteria Dall’Armi Luciano.
Anche in questo caso una bella terrazza coperta ci inviterà alla fermata.
Appena dopo l’Osteria, giriamo a destra e dopo 500 metri prendiamo la strada in discesa Via Bosco del Fagarè che ci porta a Cornuda.
Santuario della Madonna della Rocca
Prima di arrivare a Cornuda sulla nostra destra troviamo una mulettiera con indicato “Santuario Della Madonna della Rocca“.
Si tratta di un solo chilometro, un muro, una vera e propria Via Crucis, beh se avete le gambe in forma potete tentare la scalata e se no girate lo sguardo dall’altra parte e tirate dritti.
Arrivati a Cornuda, andiamo in direzione Crocetta del Montello e da qui a tutta verso Montebelluna.
Superata Villa Sandi, nota cantina produttrice di Prosecco e in prossimità del Ristorante La Casa Brusada, ci togliamo dal traffico e giriamo a sinistra in Via Fantin.
In prossimità di Via Bongiovanni Emilio (Presa XX), giriamo a destra.
La salita è facilmente riconoscibile in quanto segnalata dal camino di una vecchio fornace (in questa zona ad inizio secolo visse in totale povertà il pittore Gino Rossi).
Percorsi questi tre chilometri con pendenza moderata arriviamo alla Dorsale (Via 18 Giugno).
Qui un incrocio con una fontana d’acqua più che mai utile.
Ora giriamo a sinistra ed iniziamo l’ultima ascesa verso Santa Mama o Santa Maria della Vittoria, chiesa eretta alla fine della Grande Guerra (vedi articolo dedicato).
Se fosse la prima salita della giornata potremmo salire con una certa cadenza.
Però ora siamo in bici da almeno tre ore e le gambe saranno “provate”.
Alcuni cambi pendenza ci faranno penare.
Rientro a La Casetta
Normalmente a questo punto, suggerisco di non fare tutta la discesa fino a Giavera del Montello (vedi articolo il montello e la grande guerra) ma scendere dalla Presa X fino a Volpago.
Attenzione a questa discesa, l’ultimo chilometro si superano anche i 70 Km/h e ci sono due curve rientranti molto insidiose, siate prudenti.
Finita la discesa ci aspettano 20 chilometri che potrebbero essere “eterni” se non vi siete riservati un po’ di energie.
Alla prossima
Mirko
La Casetta Guesthouse
Only for dreamers