C’è molto da vedere a Treviso e se si ha a disposizione solo un week-end, è bene selezionare le mete, per questo vi propongo la lettura di “10 cose da vedere a Treviso”, perché abbiate una guida pratica alla visita!

Ho scritto questo articolo pensando ai diversi aspetti e ambiti storici di Treviso: la Treviso Paleocristiana, Romana, Medioevale e Cinquecentesca, ma anche lo shopping, le passeggiate e… la gola!

Innanzitutto un veloce indice degli argomenti trattati:

10 Cose da vedere a Treviso

  1. Il cuore della città: Piazza dei Signori
  2. Lo shopping: Calmaggiore e la Fontana delle Tette
  3. L’origine del nome “Treviso”: la Fontana dei 3 visi
  4. La Treviso sotterranea
  5. Tiziano a Treviso
  6. Il Mosaico paleocristiano a Treviso
  7. Le Mura cinquecentesche di Treviso
  8. Il Ponte citato da Dante Alighieri
  9. L’indipendenza: La Teresona
  10. Il Tiramisu

1. Il cuore della città: Piazza dei Signori

Piazza dei Signori a Treviso

Piazza dei Signori è il cuore culturale, storico e sociale di Treviso.
É una piazza ampia, luminosa e come dice il nome, molto signorile!
Spesso ospita eventi culturali e mondani, sfilate di moda, concerti, la Rassegna Internazionale del Folclore, la mostra-mercato del Radicchio di Treviso, etc.
Si chiama dei Signori perché su questa piazza si affacciano i palazzi dell’antica Signoria Trevigiana.
A nord il Palazzo del Podestà XIII secolo, che era sede della del Podestà di Treviso.
A est, il Palazzo dei Trecento sede del Maggior Consiglio negli anni del dominio della Serenissima.
Il legame con la Repubblica di Venezia è una costante nella storia di Treviso, se ci fate attenzione, noterete molti leoni Leoni col vangelo aperto disseminati in giro, simboli del potere della serenissima, sempre molto attenta a ribadire il suo dominio.

2. Lo shopping: Calmaggiore e la Fontana delle Tette

Il Calmaggiore a Treviso

La via Principale del centro storico di Treviso: il Calmaggiore, ci ricorda invece il passato Romano di Treviso.
Fu infatti cardo massimo della Tarvisium romana di cui tutt’oggi mantiene il tracciato, che collega simbolicamente i due centri del potere, la cattedrale, sede del potere spirituale, e il palazzo della Signoria, centro del potere temporale. Quasi sicuramente il suo nome deriva da latino callis maior (strada maggiore).
Oggi è una via pedonale, chiusa al traffico e coperta da portici affrescati ed è la meta caratteristica dello shopping trevigiano.
Passeggiare in Calmaggiore, uno dei passatempi preferiti dai locali, significa passeggiare tra gli eleganti negozi di moda, ospitati in antichi palazzi con le vetrine sempre curatissime, protetti dai portici affrescati: davvero un piacere per gli occhi delle signore!

La Fontana delle Tette

Copia della Fontana delle Tette

A metà circa del Calmaggiore, sulla destra andando verso il duomo, troverete la Galleria della Strada Romana.
Un angolo bellissimo poco visibile dalla via principale in cui si trova la copia della famosissima Fontana delle Tette. (Il manufatto autentico, seriamente danneggiato, è stato spostato in una teca sotto il portico del palazzo dei Trecento, in Piazza dei Signori).
La fontana delle Tette ha una storia molto originale.
Fu costruita nel 1559 dal Podestà della Repubblica di Venezia per “dissetare” i cittadini che soffrivano a causa di una forte carestia che colpiva la città in quel periodo.
Nel tempo divenne una tradizione e ogni autunno (durante le elezioni del Podestà) per 3 giorni, la fontana stillava vino bianco da un seno e rosso dall’altro.
Non illudetevi però, oggi dai due seni esce solo acqua!

3) L’origine del nome “Treviso”: la Fontana dei 3 visi

Fontana dei Trevisi

Le origini del nome di Treviso sono incerte, una delle ipotesi è che in epoca gallica sia stata chiamata col nome Tervisus, che significa “tre colline o tre vedute”, a causa del fatto che gli insediamenti primitivi furono su 3 alture: piazza dei Signori, piazza Duomo e sant’Andrea.
A simboleggiare queste 3 vedute, c’è in una piccola piazza, davanti al Municipio una caratteristica Fontana che rappresenta il corpo di un uomo con tre volti, che guardano in tre direzioni differenti.
Questa statua/fontana, ci rimanda quindi direttamente alle origini della formazione della città.
In origine era collocata sulla scalinata del Palazzo dei Trecento.
Per saperne di più sull’origine di Treviso

4) La Treviso sotterranea

treviso-sotterranea
Treviso Sotterranea


C’è un piccolo ma affascinante mondo ipogeo nel cuore del centro storico e sotto i terrapieni delle Mura Cinquecentesche, tutto da scoprire.
Treviso viene chiamata “città d’acqua” o “piccola Venezia”, per la ricchezza di corsi d’acqua, quindi sembra insolita la presenza di passaggi sotterranei.
In realtà, le ricerche effettuate hanno portato alla luce nel sottosuolo cittadino una rete di ambienti sotterranei incredibilmente ricchi di testimonianze storiche.
Per approfondire leggi l’articolo dedicato.

5) Tiziano a Treviso

Cappella Malchiostro, presso il Duomo di Treviso

L’Annunciazione di Tiziano, nella Cappella Malchiostro (Duomo di Treviso)

Tiziano Vecellio, nacque a Pieve di Cadore ma ancora bambino si trasferì a Venezia e lì divenne il famoso pittore della Serenissima Repubblica.
Non c’è da stupirsi quindi se il ricco patrizio trevigiano Broccardo Malchiostro gli commissionò l’Annunciazione per la Cappella Malchiostro (1520 circa).
Oggi lo splendido olio su tela si trova ancora nella sua collocazione originale, ossia all’interno del Duomo di Treviso, ed è visitabile gratuitamente.
Con quest’opera Tiziano rivoluzionò l’iconografia rappresentando la Madonna in primo piano rivolta verso lo spettatore e l’angelo indietro.
Al centro del dipinto, quasi corrispondente al punto di fuga prospettico, troviamo rappresentato lo stesso Malchiosto, in una posizione di secondo piano ma cruciale compositivamente, perché l’occhio guidato dalle linee prospettiche dell’architettura, è attirato proprio in quel punto.
Questa scelta, molto pro-committenza, fu duramente criticata dalla Chiesa, ma alla fine la committenza ebbe la meglio ed il dipinto rimase al suo posto!
Quindi, anche Treviso ha il suo Tiziano!

6) Il Mosaico paleocristiano a Treviso

Area paleocristiana a Treviso


In Via Canoniche a Treviso si trova un area archeologica che conserva i resti di un battistero paleocristiano a pianta circolare risalente al IV secolo d.C. Sono visibili parte delle strutture e uno splendido pavimento circolare decorato a mosaico.
Il mosaico si articola in tre fasce concentriche: esterna, intermedia e interna. La fascia
esterna rappresenta coppie di delfini con le code intrecciate a un tridente, ritmate da un motivo stilizzato che forse
vuole rappresentare una conchiglia attorta. Nella zona intermedia tralci di vite, uccelli e amorini occupati nella raccolta dell’uva e una testa femminile che rappresenta certamente una stagione, probabilmente l’autunno. La fascia interna, infine, è ornata di pesci e conchiglie.
Il mosaico paleocristiano nel periodo da ottobre ad aprile non è visibile poiché ricoperto da sabbia per scopi conservativi.

7) Le Mura cinquecentesche di Treviso


bastione-mura-di-treviso

“Le mura” come le chiamano i trevigiani, è oggi luogo di pace, preferito dai locali per passeggiare, fare jogging o semplicemente riposarsi.
Ma le sue origini, che fanno di Treviso una città fortificata, sono legate al dominio veneziano durante il XVI sec. Per fermare l’avanzata francese infatti, Venezia fu costretta a fortificare molte città venete, tra cui Treviso.
Per la realizzazione del progetto di fortificazione venne chiamato un frate francescano: Fra’ Giocondo da Verona.
Il suo progetto cambiò completamente il layout di Treviso, di fatto lui rese la città una fortezza militare.
Per approfondire l’argomento, leggi questo articolo.

8) Il Ponte citato da Dante Alighieri


Si trova in Riviera Garibaldi, poco dopo il quartiere Latino (zona università).
Si distingue subito da qualsiasi altro perché è sormontato da un elegante Obelisco in memoria del sommo poeta, che ne riporta scolpito il profilo e le parole.
É un ponte relativamente recente, del 1865.
E qui vengo al dunque del perché si chiama Ponte Dante: il poeta scrisse nella sua Divina Commedia “Là dove Sile e Cagnan s’accompagna”. (IX Canto del Paradiso), perchè in questo punto i due fiumi di risorgiva Sile e Cagnan si incontrano e le loro acque si mescolano.
La citazione di Dante assume però valore simbolico del desiderio del Veneto di far parte del Regno d’Italia, in un momento in cui era ancora soggetto alla dominazione Austriaca, e sentiva forte il desiderio di tornare Italiano.
L’anno successivo, il 1866 con il famoso Plebiscito di Venezia, il Veneto venne finalmente annesso al Regno d’Italia!

9) L’indipendenza: La Teresona

La Teresona


Restando in ambito “nazionalista”, vi parlo ora della Teresona: la statua dell’Indipendenza di Treviso.
Questa scultura, ribattezzata dai trevigiani la Teresona, è uno dei simboli della città e rappresenta la liberazione dal dominio asburgico.
Il monumento è infatti dedicato ai trevigiani morti durante la terza guerra d’indipendenza del 1866 per unire Treviso e altre province venete al Regno d’Italia. Si trova a fianco di Palazzo dei Trecento, di fronte al Mega store di Benetton.

10) Il Tiramisu

Il Tiramisù, dolce tipico Trevigiano


Dopo tanta cultura, un po’ di dolcezza!
Non puoi andartene da Treviso senza aver provato il famosissimo dolce a base di mascarpone, caffè e savoiardi che fa innamorare tutti, ma proprio tutti!
Nato a Treviso negli anni ’60 è diventato famoso in tutto il mondo.
A Treviso si mangia un po’ ovunque, ma noi ti consigliamo “Trevissù”, in centro storico.
Trevissù propone il tiramisù in 3 diverse versioni, classico, con rum e vegano.
Si possono prendere porzioni da asporto e le confezioni sono molto carine.

Se invece vuoi provare a farlo in casa, leggi l’articolo con la ricetta originale!

Bene, ora non hai che da prenotare il tuo soggiorno a La Casetta Guesthouse Treviso! Ti aspetto!

Alice

La Casetta Guesthouse
Only for dreamers