Nello scrivere questo articolo mi son trovata in imbarazzo: i film ambientati a Treviso e provincia sono tantissimi.
Treviso e la sua provincia sono state infatti location suggestive per set cinematografici di prima qualità.
Qui sotto trovate un’elenco dei film e poi una personalissima selezione, di quelli che ho apprezzato di più e che ritengo siano interessanti per “visitare” Treviso attraverso gli occhi chi l’ha scelta come location per ambientare la propria storia.
I film ambientati a Treviso e Provincia
- Gli uomini non guardano il cielo (1952)
- Una sporca guerra (1964)
- Il disco volante (1964)
- Amore mio aiutami (1969)
- AMANTI (1969)
- Mercoledì delle ceneri (1973)
- Culastrisce, nobile veneziano (1975)
- Mogliamante (1978)
- Una vita per l’arte (1990)
- L’amore necessario (1990)
- Il Paziente Inglese (1996)
- Amare per sempre (1996)
- Sognando l’Africa (2000)
- Rosa e Cornelia (2000)
- Ripley’s Game (2002)
- Tiramisù (2002)
- Le conseguenze dell’amore (2004)
- Leoni (2015)
- Finché c’è Prosecco c’è speranza (2016)
- Destini 2019
Signore e Signori – 1965 di Germi
La provincia
Palma d’Oro Cannes nel ’66, “Signore e Signori” è considerata la commedia di costume più nera di Germi.
Si tratta di un film in 3 episodi, come andava di moda all’epoca, ciascun episodio racconta una storia diversa, tutte collegate tra loro e ambientate in una città dal nome di fantasia, che in realtà è Treviso.
I protagonisti sono una compagnia di commercianti e professionisti della medio-alta borghesia che, dietro un’impeccabile facciata di perbenismo, nascondono una fitta trama sottintesa di tradimenti reciproci.
Bigotti, ipocriti, maliziosi, tutti conoscono tutti e ciascuno è a conoscenza dei segreti dell’altro e li usa per trarne vantaggio.
Classica commedia all’italiana, resa ancor più succosa perché trasuda provincia e provincialismo.
Perché ho scelto di parlare di questo film?
Perché, ahimè, nonostante i suoi 55 anni, è tristemente attuale.
Mette in piazza la vita di provincia “affezionata” al pettegolezzo, all’apparenza borghese ed alla celebrazione della “Sacra famiglia”, allargata, magari, ma con “i sottotitoli”, per restare in tema!
Bello scoprire come fosse Treviso negli anni ’60 e riconoscerne Piazza dei Signori, Calmaggiore, Borgo Cavour, la Stazione Ferroviaria…
Le conseguenze dell’amore – 2004 di Sorrentino
Il cambiamento
Un giovane attraversa tutta la scena, da sinistra a destra, immobile su un tapis-roulant, fino ad uscire trascinando una valigia.
Comincia così. Ossia qualcuno cammina restando immobile.
In contrapposizione a Signore e Signori”, che racconta le storie da dentro soffermandosi maliziosamente sui pettegolezzi, “Le conseguenze dell’amore” è un film “chiuso”, ermetico come il suo protagonista.
Avaro di dialoghi, racconta attraverso inquadrature raffinate e simboliche.
Si tratta della storia semplice, di un commercialista, Titta obbligato dalla mafia a risiedere a vita presso un Hotel in Svizzera (che in realtà è il Continental di Treviso).
Se chiudo gli occhi e penso a questo film, mi viene in mente Hopper.
Servillo (che interpreta il protagonista) seduto nella sua camera, oppure seduto al bancone del bar, momenti che si ripetono uguali.
Solitudine, immobilità, freddezza, impotente e rassegnata accettazione del proprio algido ruolo.
A generare il cambiamento il lui è la nascita di un improbabile, adolescente, vero amore per la barista dell’Hotel, che sembra contraccambiare.
“Progetti per il futuro: Non sottovalutare le conseguenze dell’amore”, così scrive nel proprio taccuino Titta.
E qui mi fermo perchè se non l’avete visto, vi rovinerei il finale del noir!
Soffermatevi sulle inquadrature di Servillo al bar, riconoscerete l’inconfondibile bancone del Hotel Continental, una visita a Treviso non può mancare di un drink al Bar dell’Hotel Continental!
Finché c’è Prosecco c’è speranza” – 2016 di Antonio Padovan
Il vino
Decisamente più leggero rispetto al precedente è un giallo, un’indagine intrigante e coinvolgente ambientata tra le colline di Conegliano e Valdobbiadene dove nasce il Prosecco, in piena Marca Trevigiana!
É la storia del suicidio (o omicidio?) del conte Desiderio Ancillotto, fiero produttore di vini sulle cui bottiglie scrive “prodotto secondo le regole che ci ha dato la terra, senza lieviti alieni, senza pesticidi chimici né colture stressanti. Non facciamo i furbi con la nostra terra, non le chiediamo di più di quello che può darci“.
Questo è il motivo per cui ho scelto questo film per rappresentare la mia terra, parla di vino, del conflitto tra la passione di chi vuole produrre vino di qualità, guidato dal sapere di secoli, nel rispetto della terra e dei suoi cicli, e di chi, avido ed interessato unicamente al profitto “fa il furbo e chiede alla terra più di ciò che puo’ dare”.
Un inno alla produzione slow, all’andare piano, che mette in luce un argomento tristemente attuale nella zona del Prosecco: la salute ambientale dei territori destinati a vigneti e dintorni.
É stato girato tra Conegliano, Farra di Soligo, Revine Lago, Rolle, San Pietro di Feletto, Tarzo e Valdobbiadene, le cui colline di Prosecco lasciano senza fiato per la bellezza e che vi invito a visitare se venite a Treviso!
Il gioco di Ripley – 2002 – di Liliana Cavani
Le ville Palladiane
Un thriller mozzafiato magistralmente interpretato da John Malkovich.
L’ho scelto perché, oltre ad essere un bel film, è ambientato in due antiche ville palladiane, una situata nel centro di Asolo, antico paese collinare situato in provincia di Treviso, l’altra, Villa Emo, situata a Fanzolo, sempre in Provincia di Treviso e sulla strada per raggiungere Asolo.
Mi soffermo su un gioiello del architettura Palladiana, Villa Emo.
Villa Emo a Fanzolo (Treviso)
La bellissima villa palladiana a Fanzolo rientra fra i patrimoni UNESCO, come tutte le ville palladiane.
Palladio la progettò per Leonardo Emo, ricco patrizio Veneziano che la commissionò intorno alla prima metà del ‘500 per dedicarsi ad agricoltura e allevamento.
La zona era attraversata dall’antica via Postumia e la trama dei campi seguiva la griglia della centuriazione romana.
La villa è orientata secondo tale trama antica, come si può ben cogliere dagli ingressi all’edificio, allineati in una lunghissima prospettiva.
In funzione all’uso rurale, la villa ha un nucleo abitativo centrale, sviluppato su due piani ed ai fianchi due ali rettilinee e simmetriche di barchesse cioè gli ambienti di lavoro dei contadini, con lo scopo di separarli dalla sezione nobile.
L’esterno è elegante e quasi scarno, l’interno un tripudio di affeschi e decorazioni.
Consiglio una visita guidata, ne vale assolutamente la pena, tutte le info qui.
Il cinema Edera
Cinefila da sempre, amo il cinema d’essai e sono affezionatissima al Cinema Edera, storico punto di riferimento a Treviso per i film d’autore.
Se vi trovate a Treviso e il tempo non è adatto ad escursioni, una buona idea è vedersi un bel film al Cinema Edera (la programmazione è di prima qualità, non si sbaglia mai!).
La storia di questo cinema è molto romantica: è la realizzazione del sogno di una vita del Sig. Righetti, che aspettò di andare in pensione per comprare un pezzo di terra e costruirci un cinema.
Putroppo però fu colpito da un infarto poco dopo l’inizio dei lavori.
Così, sua moglie, rimasta vedova, con un grande atto d’amore, completò per lui l’opera ed il 1° Settembre 1960 aprì il Cinema Edera.
Ogni volta che entro in questo piccola Cinema ringrazio l’intraprendenza e la dedizione dei coniugi Righetti.
Il Cinema Edera è il primo locale d’essai del Triveneto e il terzo d’Italia per numero di presenze.
Ogni anno in estate organizza L’EDERA FILM FESTIVAL, nato per ospitare opere di filmmakers emergenti under 35, impegnati a narrare la realtà e le sue trasformazioni, le contraddizioni del mondo contemporaneo, sperimentando forme di linguaggio originali e innovative.
Quest’anno causa COVID 19 purtroppo non ci sarà, ma teniamoci pronti per il prossimo!
Con questo articolo sui film ambientati a Treviso e Provincia, spero di aver fatto nascere in voi il desiderio di visitare questi luoghi affascinanti!
Per altre idee su cosa fare a Treviso, visita la sezione del blog dedicata.
Alice
La Casetta Guesthouse
Only for dreamers